Le aree interne e la montagna per lo sviluppo sostenibile
Si è tenuto lo scorso 12 ottobre il convegno “Le aree interne e la montagna per lo sviluppo sostenibile” all'interno del Festival per lo sviluppo sostenibile 2021 organizzato da Asvis. L'evento è stato condotto e moderato da Silvia Brini, coordinatrice del Gruppo di lavoro ASviS sul Goal 11.
Nella prima parte dell'incontro è stato mostrato il percorso verso la realizzazione di un Position Paper, che verrà pubblicato nei prossimi mesi, a cura del sottogruppo “Aree interne e montagna” del Gruppo di lavoro ASviS sul Goal 11 moderato da Erminio Quartiani ed Elena Torri.
“Nelle aree interne e in montagna si concentra buona parte della biodiversità del Paese, che è necessario conservare per la continuità della produzione dei servizi ecosistemici. Questi ultimi devono stare al centro delle politiche di sviluppo, prevedendo un ritorno di risorse ai fini della sostenibilità ambientale” ha dichiarato Erminio Quartiani, rappresentante del Club alpino italiano, che ha aggiunto: “Si tratta di aree dove si manifestano profonde diseguaglianze economiche, sociali, territoriali e geomorfologiche e dove si devono prospettare politiche di sostegno, ma soprattutto di valorizzazione dei fattori competitivi di cui dispongono, come il capitale naturale e le tradizioni artigiane. È perciò necessario un patto tra i territori urbani e metropolitani con le aree interne e montane, finalizzato a ridurre le diseguaglianze e a superare il divario di accesso ai beni primari, ai servizi e ai diritti fondamentali”. Quartiani ha sottolineato come attualmente, per determinare un'inversione di tendenza, gli strumenti principali dati dalle norme nazionali sono il Pnrr e la Strategia nazionale per le aree interne.
Su quest'ultima ha focalizzato il proprio intervento Elena Torri, rappresentante della Fondazione Unipolis. “La Strategia nazionale delle aree interne punta a promuovere progetti di sviluppo che valorizzino il patrimonio naturale e culturale, oltre a fornire servizi adeguati” ha affermato Torri, che ha evidenziato le decisioni di potenziamento e di rilancio della Strategia, con il “Piano Sud 2030” confluito nel Piano nazionale di riforma e confermato anche dal Governo in carica, il quale intende avviare una “nuova politica territoriale”, con il passaggio dalla fase di sperimentazione a una vera politica strutturale per le aree interne del Paese. “Cospicue risorse finanziarie sono state appostate allo scopo, a valere sulla legislazione ordinaria, sul Pnrr e i nuovi strumenti della politica di coesione 2021-2027”, ha dichiarato Torri.
Successivamente è intervenuto Marco Bussone, presidente dell'Unione comuni comunità enti montani (Uncem): “La nostra sostenibilità sta nel creare patti con il territorio. Aree montane e interne devono integrarsi, non possiamo lasciare i sindaci a lavorare da soli”, ha dichiarato.
La seconda parte dell'evento è stata dedicata all'illustrazione di progetti e buone pratiche nell'ambito dello sviluppo sostenibile delle aree più marginali del Paese. Marisa Parmigiani, direttrice della Fondazione Unipolis, ha illustrato il progetto “Crearee”, che intende costruire un metodo di lavoro condiviso, utile alle amministrazioni e alle comunità, per la realizzazione di progetti sul territorio. “Dobbiamo aiutare il territorio a mettersi insieme, con la consapevolezza che anche le aree interne possono dare un grosso contributo nel migliorare il mondo”, ha dichiarato Piero Lacorazza, fondatore e direttore della Fondazione Appennino, il quale ha illustrato il progetto “Goal 2030”. Carlo Personeni, presidente Consorzio Bim Brembo-Serio-Lago di Como, ha illustrato le attività del Consorzio per la realizzazione della Tramvia elettrica bergamasca (Teb) Bergamo – Villa d'Almè. È poi intervenuto infine Marco Bellezza, amministratore delegato di Infratel Italia, che ha richiamato la necessità di investire in infrastrutture digitali nelle aree interne del nostro Paese
Concordi i relatori nel sostenere che lo sviluppo sostenibile delle aree interne e della montagna è essenziale per una strategia complessiva di promozione e valorizzazione territoriale di un Paese come l'Italia, costruendo relazioni virtuose con le aree urbane e periurbane. Per questo è da cogliere l'opportunità fornita dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) che prevede investimenti anche per i borghi e le aree interne, e l'indicazione che vi è contenuta di una legge sul consumo di suolo e la rigenerazione urbana che potrebbe diventare la legge di principi sul governo del territorio attesa ormai da venti anni quando fu approvato il nuovo Titolo V della Costituzione.
Il video dell'incontro è disponibile al link